mari e oceani
Necold: Mare
Mare del nord, freddo e di difficile navigazione. Solo punto di riferimento il faro di Nesferu del nord, una tremula ed infida luce che inganna più che indirizzare le barcacce e le navi pirata dei morgni. Per tali caratteristiche sono scarsi i veri e propri scambi commerciali. Il mar Necold fu il mare da cui giunsero i Dealantiti, ma non è molto navigato perché i morgni non sono buoni navigatori e nemmeno hanno grandi tradizioni da pescatori.
Nywam: Mare
Mare del sud caldo e molto pescoso. Si svolgono grandi commerci e la maggior parte dell’attività di pesca. Qui il riferimento è il grande faro del sud Lexain che con la sua potentissima luce fornisce un saldo punto di riferimento ad ogni imbarcazione costretta a navigare di notte. In questo mare vi è anche il famosi arcipelago Pangui Tago le cui isole sono avvolte da infinite storie e leggende. Questo mare è ricchissimo di fauna, e a causa di questo esistono grandi mostri marini che battono queste acque poiché ricchissime di cibo.
Baia Reefer: Baia
La baia Reefer è lo sbocco naturale alla zona occupata dalla Foresta Morta. Questa baia assolutamente inospitale non può essere usata come attracco per le navi perché ricchissima di scogli appuntiti che distruggerebbero qualsiasi imbarcazione. Nessuno si avventura in questa baia così come nessuno si inoltra nella foresta morta e quindi questa è una delle zone di Arkhesya dove si pensa esistano antità ostili. Questa zona ha alimentato leggende e miti conosciuti in tutta la penisola.
Gryst: Oceano
Il grande oceano che divide Arkhesya dal resto delle lontane terre. di difficile navigazione non è stato pressoché mai attraversato tanto lungo e pericoloso sarebbe il tragitto. In ogni caso viene utilizzato per spostamenti lungo la costa e qualche peschereccio ulgan che cerca pesci di dimensioni maggiori si avventura al largo. I pescatori di Derl o Bran narrano di animali marini dalle dimensioni enormi che attaccano le navi distruggendole in men che non si dica. I maghi bianchi di Archemur, consultando le loro cronache, avvallano la possibilità di esistenza di creature marine di grandi dimensioni.